Il presidente Abete parla della riforma della Lega Pro e della valorizzazione della Serie D

Intervenuto al seminario di aggiornamento per giornalisti sportivi organizzato dalla FICG e dall’Unione Stampa Sportiva Italiana, a Coverciano, il presidente Giancarlo Abete ha parlato anche della prossima riforma della Lega Pro, la fusione tra la Prima e la Seconda Divisione che avrà luogo dal 2014/2015.
Intervistato da Radio Gold, Abete ha chiarito il perché non è stato possibile anticipare l’accorpamento delle due divisioni già la prossima stagione. Nel 2013/2014 in Prima Divisione non ci saranno retrocessioni e in Seconda Divisione solo le prime classificate saranno promosse. Porte sbarrate, ad esempio, a una C unica già da settembre, con tre gironi da 20 squadre. “Entro il 30 giugno del 2012 le società dovevano sapere le regole dei campionati che sarebbero iniziati dopo l’estate, e cosa avrebbero comportato promozioni e retrocessioni. Si tratta di un problema morale, chi scende dalla B non può ritrovarsi di colpo a gareggiare l’anno dopo con una formazione promossa dall’interregionale. Ricordo che, a proposito della prossima Prima Divisione, è stato codificato un meccanismo di incentivi e disincentivi a seconda della posizione finale di classifica, uno stimolo per le squadre non in lotta per la promozione in B che già sanno che si “salveranno”. Nella prossima Lega Pro, quindi, ci saranno 69 squadre, non una di meno. Qualora non si raggiungesse il numero, verranno adottati dei ripescaggi. Ricordo, inoltre, che coloro che retrocederanno in D non devono pensare che sarà un dramma. L’Interregionale sarà il terzo livello, come è ora la Seconda Divisione. Sarà maggiormente valorizzata.”