
Trinchera e Braglia: «Non siamo stati messi nelle condizioni di giocare a calcio»
Le parole del Direttore Sportivo del Cosenza Calcio, Stefano Trinchera, e del tecnico Piero Braglia al termine di Viterbese – Cosenza 3 – 1:
Direttore Trinchera: «In qualità di dirigente di questa Società ci tengo a ribadire quanto ha puntualizzato il Mister perché, semmai dovessimo uscire da questa competizione, vorremmo uscirne con lealtà e a testa alta ed oggi avete visto tutti quello che è successo. Noi pretendiamo rispetto, perché facciamo sacrifici per arrivare a questo: in tanti anni di calcio non ho mai visto un atteggiamento del genere, toglie due giocatori importanti all’inizio del primo e del secondo tempo su episodi assolutamente inconcepibili, due giocatori importanti su un campo difficilissimo. Noi vogliamo essere messi nelle condizioni ideali per competere con gli avversari e questo, oggi, non ci è stato permesso e non è giusto: perché i nostri tifosi fanno i km e non è giusto che vedano queste cose. Mungo? Si è lamentato su un episodio precedente e, senza pensarci un attimo, lo ha espulso: sono situazioni clamorose, non si può buttare a mare una competizione per queste ragioni. Ho ricevuto anche i complimenti del direttore della Viterbese, ma me ne faccio ben poco: con tutte le difficoltà del mondo rimettiamo in piedi una gara difficile e l’arbitro espelle Loviso su un fallo che non esiste. Una giornata incredibile, questa non è una giornata di sport, io qui sono venuto anche come calciatore ma non si può affrontare una semifinale di Coppa Italia in questo modo: siamo venuti carichi per dare il massimo, ma non ci è stato permesso. Siamo stati neanche non tutelati, ma penalizzati dal campo, ma non recriminiamo su questo: avete visto tutti voi cosa ha combinato Proietti su questo terreno di gioco. Noi giocheremo in casa nostra, con la spinta dei nostri tifosi, rimontare due gol alla Viterbese non è semplice ma il nostro gruppo ha enormi potenzialità e non capisco perché non dovremmo crederci».
Mister Braglia: «Io non amo parlare di cose esterne a quello che succede nell’ambito calcistico, ma è inutile espellere un ragazzo come Mungo: può anche aver detto qualcosa di sbagliato, ma lasciare in dieci una squadra sotto di un gol dopo 10’… Inutile fare i fenomeni, perché qui si tratta di quello. La seconda espulsione non c’è e noi lo sappiamo e voi lo sapete. L’arbitro non ha avuto neanche lo scrupolo di fischiare il rigore su Tutino nel primo tempo come ha fischiato giustamente quello di Dermaku. Non siamo venuti fin qui a farci prendere in giro da uno che abita a trenta km da qui, di là ci sono venti persone che sono incavolate nere, per essere eufemistici, che hanno dato l’anima per questa partita – come fanno sempre – e che hanno perso per 3-1 per cause che non dipendono da loro, al di là degli errori che ha fatto il nostro portiere, perché li ha fatti, ma l’atteggiamento antipatico che ha avuto l’arbitro nei nostri confronti non l’ho mai visto in quarant’anni che alleno. Noi non ci riteniamo ancora sconfitti, ci prepareremo bene e cercheremo di passare il turno com’è nelle nostre possibilità: qui, tra campo ed arbitro, non ne abbiamo avuto la possibilità».