La “Berretti” vince a Messina

Messina – Cosenza 0-1
Messina: Scardino, D’Angelo, De Salvo (51’ Carini), Bellamacina, Aleo, Sciotto, Lia (46’ Ardiri), Bossa, Sciliberto (80’ Scivolone), Giove, Fiumara. A disposizione: La Ferrara, Sturniolo. All. G. Spada.
Cosenza: Puterio, Cristofaro, De Rose, Canonaco, Rizzuto, Pisani, Chiappetta (80′ Piluso), Falbo, Trombino (67’ Principe), Costabile, Nigro. A disposizione: Calderaro, Aloisi, Fabbricatore, Ruffolo, Zuccarelli. All. T. Sarcinella
Arbitro: Bellinghiere Gabriele di Messina
Assistenti: Calarese Giuseppe e Chillè Marco di Messina
Marcatore: 55’ Costabile
Note: la gara si è disputata sul terreno del “G. Celeste” di Messina. Terrano in pessime condizioni, spettatori 70 circa con rappresentanza di cosentini, per lo più genitori dei ragazzi. Il Messina è sceso in campo con soli 16 giocatori in distinta. Espulso al 76’ Falbo per doppia ammonizione, la prima al 70’. Ammoniti: 30’ Sciliberto, 80’ Carini, 89’ D’Angelo. Calci d’angolo 7-4 per il Cosenza. Tempo recuperato: p.t.: 1; s.t.: 5.
Cronaca:
Su un terreno di gioco pessimo, ai limiti della praticabilità, i lupacchiotti sfoderano con orgoglio la più bella prestazione esterna. Una gara dai ritmi elevatissimi, mai una pausa, con repentini capovolgimenti di fronte. Una gara dalla massima concentrazione anche nelle fasi di transizione, ha dato ragione ai rossoblu che per una mezzora circa hanno giocato in dieci per la doppia ammonizione di capitan Falbo in quella che è stata senza dubbio la sua migliore prestazione, giganteggiando in campo in fase di recupero e di impostazione.
Primi 10 minuti a netto appannaggio dei peloritani che sembrano sdoppiarsi in due su ogni pallone. Tuttavia, è proprio il Cosenza che in ripartenza al 4’ sfiora il vantaggio con Costabile che si invola in area di rigore e con un diagonale sporco, tradito da un rimbalzo irregolare, trova sulla sua strada il pipelet giallorosso che si esibisce in due tempi. Al 10′ sono i padroni di casa a sfiorare il vantaggio con Giove che si accentra e lascia partire un diagonale che scheggia il palo alla destra di Puterio, quest’ultimo impensierito in seguito solo da pericolosi cross neutralizzati con attenzione. Negli ultimi 30 minuti della prima frazione di gara il motivo è sempre lo stesso. Gli attacchi giallorossi si infrangono sul muro difensivo dei rossoblu e questi ultimi con veloci scorribande sulle fasce di Nigro, Chiappetta e Costabile a seminare il panico nella coriacea difesa (la migliore del campionato) del Messina. Il primo caldo si fa sentire, ma i rossoblu super concentrati rispondono alzando i ritmi. I peloritani vogliono il gol ma sono i lupi che al primo vero acuto in ripartenza fanno male nel più classico dei contropiedi. Falbo pennella da 30 metri per Trombino che controlla e dribbla il suo diretto avversario ma si allunga la palla intercettata dal centrale Aleo che viene pressato da Costabile che gli soffia la sfera e si invola in area battendo con un delizioso colpo il portiere in uscita. Cinque minuti più tardi è lo stesso Costabile che, con un’azione fotocopia potrebbe chiudere il conto e solo davanti al portiere non riesce ad imprimere la giusta forza e traiettoria alla palla comunque velenosa per gli artigli del portiere. Il Messina si danna ma a centrocampo c’è un muro: Canonaco e Falbo imperiosi con Nigro e Chiappetta che rientrano in copertura. La difesa è impeccabile; al 31’ della ripresa l’espulsione di Falbo non sconvolge i piani, anzi si mostra audace il tecnico Sarcinella cambiando in corsa l’assetto con l’ingresso di Piluso al posto di Chiappetta in copertura centrale e con Nigro spostato sulla destra e Costabile sulla sinistra. Il 4-4-1-1- diventa un 4-2-3. L’ingresso di Principe, ottima la sua interpretazione, tiene i difensori in apprensione. E’ proprio lui a sfiorare il gol del raddoppio, bravo a cogliere un pallone vagante in area, spara al volo ma il portiere si supera in due tempi. Sembra sia il Cosenza a giocare in superiorità numerica che sugli sviluppi di un angolo sfiora ancora la seconda segnatura. Neanche i 5 minuti di recupero dell’ottimo direttore di gara sortisce alcunché per i peloritani. Una vittoria quella dei lupi ottenuta con cuore, testa e gambe contro una squadra che ha nell’intensità e velocità le sue armi migliori. Neanche la prima in classifica avrebbe potuto qualcosa contro i lupi di oggi! [AG]