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Enzo Patania: orgoglioso nel vedere i ragazzi esordire in prima squadra

Enzo Patania: orgoglioso nel vedere i ragazzi esordire in prima squadra

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A volte nel calcio da situazioni negative possono scaturire eventi positivi. E’ quello che è successo in seno al Cosenza Calcio dove, a causa dei molteplici infortuni che hanno decimato la rosa della prima squadra, mister Roselli ha dovuto attingere alla “Berretti” per raggiungere un numero adeguato di giocatori. Tre ragazzi rossoblu sono “emigrati” in prima squadra: Mattia Novello, classe 98, difensore; Danilo Nigro, classe 96, centrocampista; Costantino Chidichimo, classe 97, centrocampista. E proprio quest’ultimo ha esordito domenica scorsa in campionato in occasione del derby contro la Reggina disputando una valida prestazione. Fra tutti, chi gongola è il Responsabile del Settore Giovanile del Cosenza Calcio, Enzo Patania, soddisfatto della convocazione dei ragazzi:

“Il mio obiettivo è quello di mandare più ragazzi possibili in prima squadra perché la società ha deciso di intraprendere un percorso futuristico sulla maturazione di qualche giovane che potrà tornare utile all’economia della squadra. E’chiaro che, nella fattispecie, a causa di una emergenza numerica, i tempi sono stati accelerati e così mister Roselli ha convocato tre validissimi ragazzi. Spero che presto si apra una cultura verso i giovani perché il futuro per il Cosenza dovrà essere la valorizzazione del vivaio. A proposito di Chidichimo non è stato un esordio semplice perché, vuoi per la situazione in classifica, vuoi per il fatto che è stato inserito in un derby e tutti sappiamo la difficoltà che riserva un derby, nonostante ciò il ragazzo ha disputato venti minuti dimostrando grande motivazione ed aggressività”.

E’ da poco terminato il Torneo di Viareggio, vetrina mondiale per il calcio giovanile dove tanti osservatori puntano l’attenzione per segnalare quelli che saranno i campioni di domani. L’uscita di Arrigo Sacchi ha fatto storcere il muso a diversi addetti ai lavori in seguito alle sue affermazioni. Il succo comunque resta che troppi, tanti ragazzi stranieri vengono ingaggiati da club italiani riducendo la possibilità ai nostri ragazzi di trovare posto in una squadra.

“Io stimo tantissimo Arrigo Sacchi e devo dire che ha detto delle cose giuste perché attingiamo spesso al mercato estero. Non vedo perché le società non debbano puntare ai ragazzi italiani. Purtroppo ci sono movimenti con acquisizioni di gruppi di giovani provenienti da Stati extraeuropei che hanno un costo inferiore e quindi prevale molte volte la convenienza alla qualità. Io non sono per la chiusura totale ma penso sia giunto il momento di tracciare delle regole affinché il calcio italiano non precipiti in un punto di non ritorno”.

Oltre alle qualità tecniche dei ragazzi italiani, qual è il livello tecnico degli istruttori che seguono i vari vivai?

“Intanto devo dire una cosa: in Italia ci si allena poco. Statisticamente è provato che, mentre in Italia un ragazzo per esplodere deve attendere i 23/24 anni ed invece nel resto dell’Europa a 17 anni esordiscono addirittura in Champions League? Semplice, perché in Italia non ci sono strutture a disposizione. Quando trovi un centro sportivo, il campo ti viene concesso per un massimo di 2 ore. Cosa puoi fare in così breve tempo? Poco o niente. In Germania, in Inghilterra, in Spagna, esistono una moltitudine di centri sportivi dove hai la possibilità di allenarti senza l’assillo del tempo e solo così puoi raffinare la preparazione di un giovane che ha le qualità per esplodere. Ritornando alle cose di casa nostra di questa problematica il Presidente Guarascio ne è a conoscenza e devo dire che ho trovato un interlocutore attento e sensibile per la soluzione del problema”.

Sei da poco rientrato dalla tua città natale, Siracusa, dove hai partecipato ad un incontro a te molto caro.

“Ho ricevuto l’invito da parte di Rosario Lo Bello, ex arbitro e figlio del più famoso fischietto Concetto Lo Bello, in occasione della presentazione del libro che narra la storia arbitrale proprio di Concetto. Io sono molto legato alla famiglia Lo Bello essendo nato a Siracusa. Io veneravo questa figura carismatica che incuteva molto rispetto da parte dei giocatori. Sono onorato nell’aver ricevuto questo invito ed e stata un’occasione per rivedere ex calciatori ed ex arbitri come Anastasi, Bigon, Michelotti, Lanese. Mi ha fatto veramente piacere”.

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