Che festa domenica per il ritorno a Cosenza dei fratelli casertani. Dagli anni Ottanta ad oggi una grande amicizia. Caserta-Cosenza nessuna differenza

“Caserta-Cosenza nessuna differenza”. Questo lo slogan storico che riassume in sé l’essenza di un gemellaggio sempre più forte tra due tifoserie che hanno tanta voglia di far parlare di sé come ai vecchi tempi. Amici nella buona e nella cattiva sorte. Stessi colori rossoblu, stessi ideali di vita e di lotta, comune visione della mentalità ultrà.
Impossibile dimenticare com’è nato questo feeling, che ormai risale alla fine degli anni Ottanta. Era il 1986: al “Pinto” di Caserta quel giorno pioveva a dirotto e nel Cosenza, tra gli altri, giocavano anche Denis Bergamini e Michele Padovano.
All’inizio c’era stata addirittura un po’ di tensione tra le due tifoserie per qualche testa un po’ “calda” da entrambe le parti ma poi i “capi” parlarono e decisero che non era il caso di creare inimicizie, dandosi appuntamento per la gara di ritorno. A Cosenza il rapporto iniziò a diventare più stretto e si crearono i presupposti per il gemellaggio. Sì, perché nel magico campionato 1987-88 la trasferta del “Pinto”, arrivata nella fase iniziale del torneo, è stata l’occasione per cementare quel rapporto di amicizia che è diventato ufficialmente gemellaggio, col fatidico giro di campo, nel 1991-92 quando anche la Casertana era riuscita a conquistare la Serie B. Fedayn Bronx per i casertani e Nuclei Sconvolti per il Cosenza hanno dato vita a uno dei gemellaggi più solidi e forti mai esistiti nel panorama ultras italiano.
Da allora il cammino delle due squadre è stato completamente differente (la Casertana ha vissuto prima di noi le umiliazioni e le mortificazioni dei fallimenti) ma non per questo non ci sono state occasioni per incontrarsi.
Nel 2007-08 a Caserta, davanti alle telecamere di RaiSport, finalmente la possibilità di tornare a fare il giro di campo in una splendida atmosfera di condivisione e di serenità, ricambiata alla grande al San Vito nel girone di ritorno.
Il gemellaggio tra tifosi della Casertana e quelli del Cosenza continuò a far parlare di sé nel campionato successivo nonostante i Lupi avessero staccato il biglietto per tornare tra i professionisti.
E così dopo aver visto alcuni vessilli rossoblu casertani far la propria comparsa in quel di Cassino, l’8 dicembre 2008 una rappresenza di tifosi casertani ha fatto capolino in quel del ‘San Vito’. 12.000 spettatori per il derby calabrese Cosenza-Catanzaro e i casertani non hanno voluto far mancare il proprio supporto agli amici cosentini in una partita così importante. Nella Curva Sud del San Vito, infatti, era facile intravedere lo striscione da trasferta dei ‘Fedayn Bronx’ tra quelli dei ‘Rebel Fans’ e ‘Cosenza Vecchia’.
La scena si è riproposta quando i Lupi sono stati di scena al ‘Rinascita’ di Aversa per la sfida con la Normanna di Raffaele Sergio. Uno scontro sentito da entrambe le parti, ma soprattutto una gara per il Cosenza da vincere a tutti i costi per continuare la propria corsa solitaria in testa alla classica. Circa 500 i tifosi cosentini giunti ad Aversa, alcuni dei quali arrivati nella città normanna soltanto nel secondo tempo. Bandiere, sciarpe, ma soprattutto tante ‘pezze’ che evocano gruppi di storica memoria. Nella marea rossoblu si distinguevano simboli conosciutissimi da chi frequenta il ‘Pinto’. Tra i cosentini presenti i rappresentanti del tifo della Casertana ed in particolare i ‘Fedayn Bronx’ e i ‘Crips’. Facile distinguere le ‘pezze’ casertane. Presenti nel settore ospiti anche rappresentanti del tifo del Venezia (anch’essi legati agli Ultrà Cosenza) e del Francavilla a Mare, storicamente sostenitori del club rossoblu.
Sono passati un po’ di anni e purtroppo anche la favola del Cosenza di Mirabelli è finita. Siamo tornati in Serie D ma ritroviamo i nostri fratelli casertani. E domenica sarà festa grande. Nel nome di Denis Bergamini.