Caso Bergamini, chi è Isabella Internò

Isabella Internò, 43 anni, è l’unica testimone oculare di quella maledetta sera del 18 novembre 1989. In tutti questi anni, non ha mai cambiato versione su quanto è accaduto e ha insistito a portare avanti l’assurda tesi del suicidio di Denis Bergamini. E ormai tutti sanno che non è vero.
Isabella e Donato si sono conosciuti nel 1985, pochi mesi dopo l’arrivo a Cosenza di Denis. Sono stati insieme tre anni e il calciatore andava anche a casa della ragazza, a Rende. Erano molto giovani entrambi. Lei, all’inizio, non aveva neanche 18 anni (precisamente 16), lui non ne aveva ancora compiuti 23. La loro storia d’amore è stata tormentata e tumultuosa, per come ammette la stessa Isabella. Che si autodefinisce “fidanzata quasi ufficiale” di Bergamini dal 1985 fino al mese di novembre del 1988.
“Vi era tra di noi – racconterà ai sostituto procuratore Abbate – un sincero rapporto affettuoso, che però era spesso turbato da litigi dovuti alla differenza di carattere esistente tra di noi. Ci lasciavamo e ci riprendevamo, anche perché io non potevo, malgrado le difficoltà, fare a meno di lui…”.
Domizio Bergamini, intervistato da Carlo Petrini, autore del libro “Il calciatore suicidato” nel 2001, dirà testualmente di Isabella. “Sapevamo che Denis aveva una relazione con quella tizia, ma di lei non ce ne ha mai parlato. Una volta, allo stadio San Vito, qualcuno me l’aveva indicata come la ragazza di Denis. Lei era lì, in tribuna, che faceva il tifo e gridava come una matta. Non so, mi era sembrata una come tante… Questa storia però non mi piaceva…”.
Nel 1988 Isabella rimane in stato interessante.
“La ragazza non intendeva portare avanti la gravidanza – ricorda Donata Bergamini, sorella del calciatore – e Donato mi chiese di aiutarlo. Venne a casa mia insieme ad Isabella e io li accompagnai dal mio ginecologo, il quale stabilì che ormai la gravidanza era giunta al quinto mese e non si poteva più praticare l’aborto nei termini di legge…”. Denis non avrebbe avuto problemi a riconoscere il bambino, ma Isabella si oppone e qualche settimana dopo, accompagnata dal calciatore, abortisce in una clinica di Londra. Né si capisce bene perché avesse preso la decisione quando ormai era al quinto mese di gravidanza…
Il rapporto fatalmente ne risente ma continua ancora, tra alti e bassi, fino alla primavera del 1989. Da circa sei mesi Isabella e Denis non si sentivano più. Secondo la ragazza è stato Donato a cercarla, ma in molti sostengono che sia stato il contrario.
E non mancano i testimoni relativi all’insistenza di Isabella nel cercare di nuovo un rapporto con Denis.
Secondo Domizio Bergamini “fra loro non c’è stato un vero fidanzamento, non mi risulta che mio figlio fosse innamorato di lei: un po’ stavano insieme e un po’ no, era una ragazzata…”.
I genitori di Bergamini hanno conosciuto direttamente Isabella dopo il funerale, al Motel Agip. Lei era accompagnata dai suoi genitori. “Mi ha fatto una brutta impressione, sembrava una nevrotica: continuava a grattarsi la testa e a ripetere che Denis si era suicidato ma che lei non aveva nessuna colpa… A quel punto l’ho accusata di avere fatto lei la telefonata di lunedì 13 (quella che fece sudare freddo Denis, ndr), ma lei ha continuato a parlare come una macchinetta, forse non mi ha neanche sentito”.
Il massaggiatore Giuseppe Maltese la definisce “il contrario di Denis: aveva si e no 18 anni, ma di carattere ne dimostrava 30… Si muoveva come una donna esperta alle prese con un buon partito… Non mi è mai stata simpatica. Era una ragazzina che mi provocava molta diffidenza, forse ero condizionato dal fatto che nell’ambiente della squadra sul conto di lei si sparlava parecchio. Il soprannome più gentile che le avevano dato era Vedova allegra…”.
E a proposito di “allegria”, Michele Padovano dirà a Petrini che il giorno del funerale, dopo la cerimonia, l’ha accompagnata a casa, a Rende. “Una cosa che mi è sembrata strana è che quando siamo arrivati a casa sua, non c’era un clima da funerale ma una certa allegria. Mi hanno perfino invitato a bere…”.