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Cavese, il giallo dei contratti illeciti

Cavese, il giallo dei contratti illeciti

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A Cava de’ Tirreni c’è un po’ di apprensione per una serie di indagini relative ad alcuni contratti siglati dai giocatori campani ad inizio stagione. Ma il direttore generale Sergio Russo tranquillizza l’ambiente. 

È già da qualche settimana che la Procura Federale della FIGC sta indagando per fare chiarezza su alcune irregolarità in merito a contratti di alcuni atleti della Cavese, ingaggiati a inizio stagione.
«Si tratta di accordi – ha dichiarato il direttore generale Sergio Russo al sito Resport.it – sottoscritti da persone che non hanno mai avuto un ruolo effettivo nella società». Sembrerebbe infatti che la firma, in calce a tali contratti, sia più che altro un segno indecifrabile che non corrisponde a quella dell’unico autorizzato ad apporla, ovvero l’ex-presidente Alessandro Di Marino.  
Un’anomalia insomma che, passata forse inosservata tra il susseguirsi delle varie dirigenze, torna alla luce proprio adesso.

Quali potrebbero essere quindi le conseguenze per una Cavese, quella di oggi, estranea ai fatti? «Sicuramente  – ha ammesso con rammarico Russo –  potremmo incorrere in una sanzione amministrativa rispetto a questi accordi, già in prima pronunzia giudicati nulli, con coloro che sono stati tesserati e non contrattualizzati. Ma nulla di più.  Non fa piacere venire a conoscenza di queste cose, ma è inutile rivangare – continua il direttore –. Secondo il parere del nostro legale non ci possono essere altri tipi di provvedimenti, come ad esempio penalità di punteggio, nei confronti della società attuale. Al massimo potrebbe esserci un’ammenda solitamente predisposta in questi casi per ogni singolo contratto non depositato». Sono cinque o sei i contratti “incriminati”, ma non pare coinvolgano gli attuali atleti presenti nella rosa guidata da mister Chietti. «Ovviamente ci stiamo muovendo perché in ogni caso l’onere ricade comunque sulla società calcistica – ha concluso il direttore generale – indipendentemente da chi è presieduta. D’altronde lo stesso Di Marino, in tempi non sospetti, aveva presentato denuncia in forma cautelativa agli organi predisposti per venirne a capo. Purtroppo questa è ancora una delle code di quella triste vicenda che si è vissuta nei primi mesi della stagione».

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