
La foto ufficiale di Giuseppe Statella con la casacca rossoblu
Fisico asciutto, viso sorridente. Giuseppe Statella è da poco entrato nello spogliatoio del Cosenza ma è come se ci fosse già da diverso tempo. Conferma di un gruppo compatto che accoglie il nuovo compagno senza farlo sentire a disagio. Strana la storia del nuovo giocatore rossoblu. Nativo di Melito Porto Salvo, in provincia di Reggio Calabria, non ha mai giocato in una compagine calabrese. I suoi trascorsi partono da Bari per poi girovagare in varie parti dell’Italia tra quali Benevento, Salerno, Torino, Grosseto, Andria, Pavia, Vercelli ed ora Cosenza. Da avversario Statella ha già calcato il manto erboso dello stadio San Vito quando il centrocampista militava nelle fila della Fidelis Andria. Era la stagione 2010-2011, campionato prima divisione ed i pugliesi uscirono vittoriosi per una rete a zero.
Incontriamo il neo acquisto in compagnia del Direttore Sportivo Mauro Meluso ed il suo procuratore.
Benvenuto a Cosenza. E’ difficile trovare un giocatore che a gennaio scenda di categoria. Perché questa scelta?
Può sembrare strano, ma anche se mancava da diverso tempo nel calcio che conta, Cosenza è sempre una piazza molto conosciuta da tanti giocatori per il blasone che ha. Appena ho saputo dell’interessamento del Cosenza nei miei confronti, ho subito contattato il mio procuratore per dare la disponibilità di proseguire la trattativa. E’ bastato scambiare qualche telefonata con il Direttore Meluso per capire che la mia scelta sarebbe stata quella giusta. Avrei potuto sottoscrivere un contratto fino a giugno ed invece ho deciso di legarmi fino al 2016 perché mi piace il progetto del Presidente Guarascio.
Domenica scorsa hai disputato un incontro di serie B ed invece in pochi giorni ti troverai ad affrontare compagini di Lega Pro come Juve Stabia e Lupa Roma.
Io penso che la differenza tra serie B e Lega Pro sia minima. Per non parlare poi del nostro girone che considero una sorta di B2. Il livello tecnico è buono con l’aggiunta di squadre dal passato illustre come Benevento, Casertana, Lecce, Catanzaro ecc. E poi non bisogna tralasciare le tifoserie, decisamente molto calde nel girone meridionale.
A proposito dei tifosi, hai disputato un incontro al San Vito. Che ricordi hai della tifoseria rossoblu?
Decisamente positiva. Ricordo che, nonostante la sconfitta, i tifosi cosentini hanno incitato la squadra per tutto l’incontro. Questo è un dato che per un giocatore è importante perché se senti intorno a te l’affetto della tifoseria, non puoi che centuplicare gli sforzi. Ripeto, Cosenza è una piazza molto conosciuta in ambito nazionale sia come squadra che come tifo.
Come stai fisicamente?
Bene. Se il mister vuole sono a completa disposizione per dare il mio contributo.
In bocca al lupo Giuseppe.