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Catanzaro-Cosenza, l’accoglienza dei tifosi

Catanzaro-Cosenza, l’accoglienza dei tifosi

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In un momento delicato come quello che attraversa il Cosenza è giusto che dirigenti, componenti dello staff tecnico e calciatori mantengano un profilo basso, anche dopo un successo come quello conquistato oggi al Ceravolo. Ai tifosi, invece, che non vedono l’ora di gioire e lasciarsi alle spalle un periodo negativo, è consentito festeggiare e immaginare un futuro più roseo per la propria squadra del cuore. Ben vengano le manifestazioni di affetto come quella riservata alla squadra rossoblù al rientro da Catanzaro. Duecento tifosi hanno atteso il pullman nell’antistadio e quando i lupi hanno varcato la soglia del San Vito, si sono scatenati intonando cori dedicati alla squadra di mister Cappellacci. Un successo in trasferta nel derby più sentito, sebbene conquistato in una gara di Coppa in cui i tecnici hanno schierato formazioni diverse da quelle utilizzate negli ultimi turni di campionato, merita un riscontro particolare da parte di una tifoseria che, nonostante l’impegno e gli sforzi degli atleti e delle altre componenti del Cosenza Calcio, ha dovuto subire diverse delusioni. Stasera ai ragazzi rossoblù è stato tributato il giusto plauso, una iniezione di fiducia per il futuro, a cominciare dalla prossima gara, la sfida casalinga con la Paganese, uno scontro diretto, una partita da vincere.

Intanto agli “storici” del calcio cittadino il compito di aggiornare gli annali e aggiungere al lungo elenco di sfide tra rossoblù e giallorossi questa altra pagina. L’ultimo acuto del Cosenza in trasferta era datato stagione 1949/50, quando le due formazioni facevano parte  di una Serie C che assomigliava tanto alla attuale Lega Pro e che nel Girone D annoverava ben nove compagini presenti nell’attuale Girone C. I rossoblù di Vittorio Mosele vinsero per 1-0 grazie alla rete segnata da Begnini*. Era il Cosenza del Presidente Mario Morelli e del Commissario Unico Peppino Carci. Sessantaquattro anni fa… e tra pochi mesi un’altra occasione.

*tratto da Vita da Lupi di Federico Bria

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Foto Francesco Grazioli

 

 

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