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Cosenza in Lega Pro nell’anno del Centenario. Onoriamo la storia, conquistiamo il futuro

“Se dovessimo tornare in C”, “Se riuscissimo ad abbandonare l’inferno della D…”. Tanti se. Tante supposizioni. Ma ora, per fortuna, le parole potranno lasciare spazio ai fatti. Il Cosenza è pronto a varcare la soglia della Lega Pro.

Sbrigate le ultime formalità, Cosenza potrà riprendere quel discorso interrotto due anni fa, con una retrocessione amarissima, determinata da sette (!) punti di penalizzazione e con un fallimento ancora più amaro. Incredulità. Questo lo stato d’animo più diffuso. A furia di prendere bastonate, la schiena dei tifosi rossoblu non sentiva più dolore. Ma non per questo ci si è rassegnati alla mediocrità. In molti non si sono mai arresi. Esasperati sì, ma non vinti. Ed ora che l’incubo è finito, tutto sembra così surreale. “Possibile mai?”, “E’ tutto vero?”, o un più cauto: “Soltanto quando vedrò il Cosenza nei gironi di Lega Pro…”. Adesso è arrivato il momento di tramutare quei se in punti esclamativi marcati e profondi. Cosenza deve far deflagrare quell’entusiasmo sopito da anni. Certo, non oggi, perché festeggiare un ripescaggio non è mai troppo elegante ma magari alla presentazione ufficiale della squadra forse sarebbe il caso di tirare fuori tutti i vessilli rossoblu che conserviamo tanto gelosamente a casa.

Cosenza deve dare un segnale importante. In tanti non hanno mai smesso di lottare; altrettanti, probabilmente, hanno mollato la presa di fronte a tante umiliazioni. Come un amato tradito dalla sua donna, che ha provato a voltare la faccia dall’altra parte, ma con il cuore in gola e la voglia di tornare a baciare ed accarezzare quella creatura divina.

Ora non è il momento di fare distinzioni. Bisogna compattarsi e rimettere in piedi quella muraglia rossoblu sfumata in questi ultimi anni. Ci siamo emozionati per cinquemila spettatori al San Vito ma sappiamo che quello stadio, il nostro stadio, ne contiene tanti di più. Tornare a vivere con passione e speranza tutti gli eventi che si presenteranno lungo il nuovo cammino. Una volta tanto, che il popolo rossoblu sogni ad occhi aperti. Costruiamo castelli sulla solida base di un salto di categoria ormai conquistato. Il calcio è bello perché è un gioco che può stravolgere gerarchie che sembravano ormai insuperabili. I colori rossoblu devono tornare ad invadere l’intera provincia. L’amore viscerale di questo popolo non ha mai conosciuto fine. Anzi, le difficoltà spesso rafforzano certi legami. Insomma, il fuoco che cova sotto la cenere ora è pronto a venire fuori e scaldare i cuori di noi tutti.

Ricominciamo, dunque. Nella foto che pubblichiamo il “via” della campagna ideata da Luigi Vircillo, che ci regala un’opera che racchiude il passato ed il futuro. Un’emozionante invito a sostenere il “progetto Cosenza”.

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