I have a dream significa letteralmente “Io ho un sogno” ed è diventata una frase famosa dopo che Martin Luther King l’ha pronunciata davanti al Lincoln Memorial di Washington il 28 agosto del 1963 al termine di un corteo di protesta per i diritti civili.
Lo striscione We have a dream esposto ieri al San Vito dalla Curva Sud Denis Bergamini non può avere ovviamente la stessa profondità di pensiero di quella frase di Martin Luther King ma esprime benissimo lo stato d’animo di un’intera comunità, quella rossoblu, che ha toccato con mano quanto sono “forti” i poteri del calcio ma si appassiona ancora a un “sogno”.
Il “sogno” è quello di espugnare il “San Filippo” di Messina. Probabilmente non servirà ugualmente a vincere il campionato e quindi ad ottenere la promozione diretta ma sarebbe comunque il coronamento di un “sogno” perché quando si batte un potere forte o una corazzata se preferite, la soddisfazione, come diceva ieri anche Manolo Mosciaro, non è doppia ma tripla.
E purtroppo sarebbe anche una vittoria senza tifosi perchè, come tutti ormai sapete, l’Osservatorio per la sicurezza sulle manifestazioni sportive ha già deciso il divieto di trasferta per i supporter del Cosenza Calcio.
Se poi aggiungiamo (e ce ne occuperemo nei prossimi giorni) che nella sua storia il Cosenza ha vinto una sola volta a Messina, addirittura nel 1949, il sogno diventa ancora più bello da cullare. Perché sognare, fino a prova contraria, non costa niente…