Non è la prima volta che Cosenza e Messina si contendono la promozione. Nella stagione di Serie C 1949-50 rossoblu e giallorossi danno vita ad un appassionante testa a testa per conquistare la Serie B. Le due squadre concludono il campionato a pari punti e per decidere chi sarà promosso occorrerà uno spareggio.
Vi raccontiamo una storia che ha dell’incredibile e che forse in tanti non conoscono o hanno dimenticato.
Il 4 giugno 1950 Cosenza e Messina scendono in campo a Salerno per una partita che crea una spasmodica attesa e alla quale le due tifoserie partecipano in massa. Il Cosenza sblocca il risultato con l’attaccante Polacchi. Il tempo passa e tutto lascia pensare ad un successo rossoblu.
Improvvisamente, dietro la porta del nostro Luciano Gisberti, un leggendario portiere cosentino, entrato nella storia come il primo calabrese ad aver giocato in Serie A con la Liguria (l’attuale Sampdoria), un dirigente del Messina, tale Alfio Restifo, va a parlare con l’estremo difensore rossoblu nell’evidente tentativo di corromperlo. Gisberti sopporta per qualche minuto, poi decide di correre dall’arbitro, il signor Orlandini di Roma, denunciando la tentata corruzione e affermando che Restifo gli ha fatto finanche vedere un assegno bancario… E’ il ventesimo del secondo tempo: l’arbitro fa allontanare immediatamente dal campo il dirigente del Messina.
A sei minuti dalla fine il Messina pareggia con Della Casa. Occorrerà ripetere la partita ma intanto dilagano le polemiche per quanto accaduto tra Restifo e Gisberti.
L’11 giugno a Como il Messina travolge il Cosenza (6-1) ma il verdetto del campo è sub judice perché la società rossoblu ha inoltrato reclamo alla Lega per i fatti di Salerno.
La Figc esamina il ricorso, decide di investire del caso l’Ufficio Inchieste e manda a indagare a Cosenza e a Messina un dirigente di spicco, il dottor Ghiorzi. Dopo una settimana, la Lega Nazionale della Figc, avendo riscontrato gravi irregolarità ad opera del Messina, lo retrocede all’ultimo posto della classifica.
Di conseguenza, il Cosenza viene a trovarsi al primo posto e quindi è promosso in Serie B. Al presidente del Messina viene inflitto un triennio di inibizione mentre il dirigente Restifo, autore della corruzione a Gisberti, è inibito a vita dal ricoprire altre cariche. La società viene inoltre multata di 100 mila lire e condannata al pagamento delle spese di inchiesta.
Cosenza esplode di gioia…
1 – continua