Il tam tam delle voci era partito già da qualche settimana. Il periodo di Pasqua, forse aprile al massimo maggio… Ormai non c’erano più dubbi che la Procura di Castrovillari avesse stretto il cerchio intorno ai presunti colpevoli di Denis Bergamini.
Il Cosenza Calcio, da sempre vicono alla famiglia Bergamini ed alla sua storia, esprime entusiasmo ed ammirazione verso chi ha sempre lottato per far luce sulla verità ed oggi, grazie anche alla “sortita” della Gazzetta dello Sport, ne siamo tutti più certi e sicuri, dal momento che il quotidiano più letto d’Italia non può aver scritto una falsità e già in passato ha dato anticipazioni credibili su un caso che ormai è ad un passo dalla sua conclusione.
Il giornalista è stato costretto ad usare molti condizionali, com’è giusto che sia quando si arriva alla svolta di un “tormentone”, ma su un aspetto è andato dritto come un treno. Il movente dell’omicidio è da ricondurre alla vita privata di Donato Bergamini..
Nel suo pezzo, avanza anche un’ipotesi sconcertante riguardante “eventuali episodi di minacce nei confronti di alcuni testimoni”. Se fosse vero quanto scrive la “Gazzetta”, saremmo davanti ad un caso di inaudita gravità..
Oggi Domizio e Donata possono finalmente gridare a tutto il mondo che avevano ragione. Tutta Cosenza da oggi in poi ha una sola parola d’ordine che reciterà come un mantra fino al fatidico “giorno X”.
Verità per un grande campione Rossoblù, verità per Denis.
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